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laghi Alimini
31 Mar

Alla scoperta dei laghi Alimini

La vacanza a Torre dell’Orso può essere occasione per piacevoli escursioni tra natura e paesaggi di inaspettata, folgorante bellezza. A pochi chilometri di distanza dalla marina di Melendugno è, infatti, possibile ammirare i laghi Alimini o laghi di Limini, uno degli ambienti naturali più suggestivi e singolari del Salento, che già Cosimo De Giorgi nei suoi Bozzetti di viaggio ebbe modo di definire come “uno dei bacini lacustri meno conosciuti in Italia, appena accennato in qualcuna delle nostre geografie, e pure molto importante per la sua estensione, per la sua posizione topografica, per la sua genesi e per l’industria della pesca che vi si pratica ogni anno”.

Imboccando in direzione sud la provinciale che da Torre dell’Orso conduce lungo la fascia costiera adriatica, ci si inoltra in un paesaggio dominato dal verde intenso della macchia mediterranea e dal blu altrettanto brillante e vivo del mare, che a un dipresso accompagna il visitatore fino alla visione epifanica di questi due specchi acquorei, la cui lucida superficie sempre giocare con i riflessi del sole frantumandone la luce compatta in mille piccole stille come in un firmamento capovolto.

Si tratta di due bacini gemelli di cui uno denominato “Alimini Grande” per la sua maggiore estensione, di origine carsica; l’altro, posto più a sud, “Alimini Piccolo“, o “Fontanelle“, che, invece, deve la sua formazione all’azione abrasiva del mare. I due specchi d’acqua, comunicano fra loro attraverso un canale naturale detto “lu Strittu” dove, secondo il De Ferraris, passava la via romana Traiana, prolungamento della Appia che si fermava a Brindisi.

La nascita dei laghi Alimini si perde nelle lontane ere geologiche del Mesozoico con ulteriori evoluzioni della morfologia terrestre nel Pleistocene. Nel Quaternario il bacino denominato Fontanelle costituiva un vero e proprio lago indipendente rispetto ad Alimini Grande con acque salate rese sempre più dolci dalle acque piovane, fenomeno che favorì il formarsi di flora e fauna tipicamente lacustre.

Il bacino di Alimini Grande è circondato quasi completamente da una fascia rocciosa, riccamente ricoperta da folte pinete e macchia mediterranea. Il tratto settentrionale, chiamato Palude Traguano, è pressoché basso e sabbioso; qui, sono presenti numerose sorgenti fra cui la principale chiamata Zudrea, che alimenta il lago insieme con il mare. La percentuale di salinità del lago è quasi dello stesso valore di quella del mare perché, appunto, il mare confluisce in esso. I fondali del lago sono ricchi di molluschi e una gran parte del fondale è ricco di Ruppia marittima.

Alimini Piccolo si estende in lunghezza per circa 2 km e la profondità non supera il metro e mezzo. Il lago, che ha sponde basse e pianeggianti, viene alimentato dalla falda freatica del canale Rio Grande che a sua volta è generato dalle numerose sorgenti presenti presso la vicina Serra di Montevergine. Le acque del lago sono quasi sempre dolci, ma durante la stagione estiva, con il fenomeno di evaporazione delle acque, il lago tende a diventare salino.

La vegetazione intorno ai Laghi Alimini è ricchissima e si possono ammirare varie specie di piante, fra cui la rarissima orchidea di palude (Anacamptis palustris), la castagna d’acqua (Trapa natans), una specie in via di estinzione in Italia, formata da grossi frutti della stessa sembianza della castagna, e l’erba vescica (Utricularia vulgaris), una pianta carnivora, dotata di minuscoli pettini che, appena sono toccati da insetti, aprono delle vesciche che aspirano al proprio interno le prede. I laghi sono inoltre habitat importante per numerosi animali fra i quali folaghe e moriglioni.

Anche considerando questi brevi accenni, i motivi di attrazione per un’escursione da Torre dell’Orso verso il piccolo e incantato gioiello naturalistico dei laghi Alimini non mancano, anche perché, oltre alle bellezze paesaggistiche, la zona si distingue pure per le numerose occasioni di svago e divertimento tra ristoranti, spiagge attrezzate, discoteche, aree verdi e maneggi, un modo, insomma, per unire alla contemplazione naturalistica il divertimento in una sintesi davvero unica e imperdibile.